La Biblioteca dell’Accademia degli Agiati
Storia e documenti | Memorie nuova serie, 12


Alessandro Andreolli
Prefazione di Fabrizio Rasera

Scripta edizioni, 2025

L’oggetto che sta al centro di questo libro è piccolo, poco visibile, mutevole. Attraversa una storia molto lunga: fin dalla costituzione dell’Accademia degli Agiati a metà Settecento il sodalizio culturale roveretano cercò di dar vita a una propria biblioteca, riconvertendo pochi anni dopo questo proposito nell’apporto alla nascita di un’istituzione cittadina. Quando la città di Rovereto – nel 1764 – acquisì la libreria di Girolamo Tartarotti e costituì su questa base la Biblioteca Civica, l’Accademia assunse un ruolo da protagonista di questo progetto. Da allora a buona parte dell’Ottocento il patrimonio librario dell’Accademia e quello della Civica si unirono e mescolarono in forme varie; c’era anche un terzo soggetto, il Clero, a costituire con gli altri due una riconosciuta ma formalmente non ben definita comproprietà. Su questi temi la ricerca di Alessandro Andreolli fa riemergere una vasta documentazione, riletta con accuratezza filologica non solo per definire ulteriormente una storia istituzionale già tracciata in sintesi energica da Gianmario Baldi, ma per restituirne appieno le sottili sfumature culturali. Non è una storia depurata dai piccoli conflitti ambientali e dalle angustie materiali e corporative, quella che ci viene raccontata nelle meditate pagine di Andreolli; ma va sottolineata la scelta di metodo dell’autore di privilegiarne le valenze non occasionali, di interpretare vicende spesso intricate e apparentemente episodiche con un’ottica ampia.


Frontespizio e indice

pag. 8
Prefazione di Fabrizio Rasera